L’alimentazione del gatto

di Marco Fantozzi

I disordini alimentari nei felini domestici sono molto più diffusi di quanto si pensi e, anche se non ce ne rendiamo conto, possono portare all'insorgere di problematiche molto serie.

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I disordini alimentari nei felini domestici sono molto più diffusi di quanto si pensi e, anche se non ce ne rendiamo conto, possono portare all’insorgere di problematiche molto serie.

Gatti che mangiano troppo, che mangiano troppo poco o che mangiano male.

Scopriamo come aiutare il nostro micio a mangiare bene:

Il gatto è, come tutti i felini in natura, un carnivoro stretto, ciò vuol dire che la sua dieta si discosta molto da quella umana e allo stesso tempo non può essere considerato un “piccolo cane” poichè il suo fabbisogno nutrizionale deve comprendere un pool aminoacidico più completo.

È un animale solitario che si è adattato solo recentemente a convivere con altri individui della stessa specie e per questo non condivide con i suoi simili i momenti della caccia: questo vuol dire che un gatto deve essere sempre in forma per potersi procurare il cibo da solo e che le prede non possono essere di dimensioni esagerate altrimenti non potrebbe affrontare una lotta in solitaria: il gatto si nutre necessariamente di piccole prede più volte al giorno.

Questo aspetto ci aiuta a capire quali siano i ritmi alimentari più corretti per il nostro amico a quattro zampe, molto spesso i padroni adottano strategie alimentari scorrette: 

-somministrare cibo ogni volta che il gatto ce lo richiede con quei forti miagolii che assomigliano quasi a delle urla può portare sia a una sovralimentazione (obesità e malattie croniche che ne conseguono) sia ad una scorretta educazione : il gatto infatti non si farà scrupoli a richiedere un pasto a qualsiasi orario, svegliandoci magari di notte, rovinando il nostro sonno.

-L’alimentazione libera (ciotola sempre piena)  non è sempre un metodo efficace: il gatto è un animale opportunista e se crede che il cibo gli possa essere sottratto inizierà a mangiare a capofitto fino all’ultimo boccone rischiando un indigestione e ovviamente un eccessivo apporto calorico.

Quante volte e come dovremmo alimentare il nostro micio?

La soluzione ideale, secondo gli esperti, è di somministrare il cibo almeno 5 volte  al giorno con razioni ridotte (rivolgersi sempre ad un medico veterinario) così da simulare quelli che sarebbero i pasti di un gatto selvatico: questo numero è legato appunto alle modalità di caccia e agli istinti predatori che caratterizzano il nostro amico a quattro zampe

Rispettare gli orari e le quantità giuste però non è semplice per tutti: il lavoro e gli studi ci costringono fuori casa per molte ore e non sempre è possibile rispettare i piani alimentari. Nonostante le attuali restrizioni ci diano la possibilità di essere più presenti nelle nostre abitazioni può comunque essere troppo stressante e lavorata questa strategia, per questo motivo la BETIPET ha proposto NUTRI VISION, la ciotola smart con molteplici funzionalità, tra cui la possibilità di programmare i 5 pasti suddetti.

Luna e il suo Nutri Vision

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